P.E.C.c. Le Regole Nascoste della Vita
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Famiglia Sociale
Estratto dal libro “Non si sfugge a Stessi”.
Lasciando a prossime pubblicazioni l’approfondimento di tutti gli argomenti trattati in questo libro, parliamo ora del Programma Famiglia Sociale Politica e del suo legame con la Democrazia Infantile, che si basa sulla Relazione Esistenziale di Dipendenza Reciproca: da una parte c’è chi comanda, detta le leggi e ha potere di vita o di morte; dall’altra, c’è il popolo che sottomettendosi e lasciandosi guidare spera (Energia Vitale Emozione-Sentimento) di essere riconosciuto come meritevole di Stare in Vita.
La Democrazia Infantile è presente in tutti quei governi e quelle nazioni dove la classe politica, e le istituzioni pubbliche, usufruiscono di privilegi e vantaggi che non vengono riconosciuti alla comunità che dicono di servire.
Come può un politico essere al servizio della comunità se i vantaggi personali sono superiori ai benefici sociali che offre?
Quando per gli errori che commette non risponde del suo operato e di tasca sua, se non in rari casi, come invece avviene normalmente per il comune cittadino?
Forse è per questo che la più grande qualità del politico è la loquacità fino alla logorrea, i grandi proclami e le promesse mai mantenute, se non quando sono a loro personale vantaggio.
Che senso ha per un politico, o un rappresentante dello Stato, giurare sulla bandiera di essere un servitore della nazione e del popolo, quando vive al di fuori di quella stessa società che afferma di voler servire?
Come si può essere un rappresentante credibile quando si ricevono super stipendi, esenzioni e agevolazioni esclusive, pensioni garantite già dopo pochi anni, a prescindere dalla validità del proprio operato e dalla reale situazione economica e sociale della nazione, la stessa che dicono di rappresentare?