

P.E.C.c. Le Regole Nascoste della Vita
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Invisibile
Essere invisibile è un’arte che richiede tanti anni di pratica e dedizione. Prima s’impara e prima ci si destreggia con maestria nel mondo dei visibili. Se pensate che stia parlando di un fenomeno paranormale, siete fuori strada. Sono sicuro che molti di voi quest’arte la praticano tutti i giorni, magari senza saperlo, forse percependone il potere occulto ma ignari delle conseguenze che a lungo andare l’invisibilità comporta.
Io ho iniziato da bambino a essere invisibile quando, al posto dei miei sogni, ho rincorso i sogni della mia famiglia. Non c’è niente di sbagliato in tutto questo, anzi, ti mantiene focalizzato sull’obiettivo da raggiungere.
“Tutti per uno, uno per tutti!"
È questo che mi sono sempre ripetuto nei momenti difficili.
Era il motto di quegli anni, i tre moschettieri e D’Artagnan.
Io ero D’Artagnan, mio padre, mia madre e mio fratello più piccolo, i tre moschettieri.
Ma ero giovane allora, avevo forza e speranza da vendere.
Vi domanderete cosa c’entra l’invisibilità in tutto questo, se avete pazienza ancora un po’ lo capirete.
La famiglia con il passare degli anni si era trasformata in un’azienda di successo. Il successo è come una droga, più ne hai e meno ti preoccupi di te stesso, focalizzandoti solo su tutto ciò che potrebbe ostacolarne il mantenimento.
L’invisibilità era la mia arma a doppio taglio, ma ancora non ne avevo assaporato il prezzo da pagare.
Ma ero giovane allora, giovane dentro, avevo forza e speranza da vendere.
Riconvertii il motto in
“Noi siamo una azienda-famiglia. Io sono l’azienda-famiglia”, più consono al mio ruolo di condottiero, imprenditore e padre dell’azienda-famiglia e della famiglia, quella privata.
L’azienda si espande, crescono la produzione e gli introiti, cresce la fama e il successo internazionale.
La famiglia si allarga e si divide in due famiglie, in tre e poi in quattro e, infine, in cinque.
I nuovi moschettieri fremono per diventare a loro volta condottieri e imporsi come leader.
È una legge di natura direte voi, certo, ma non era naturale per me che ciò avvenisse senza il mio consenso.
E arriva il tempo delle scelte: scelte aziendali, scelte famigliari e ti accorgi che l’invisibilità non ha peso nelle scelte.
L’altra lama del coltello iniziava a farsi strada dentro di me.
Ma ero ancora giovane allora, giovane dentro, avevo forza e speranza da vendere.
E così, vai avanti, tanto ti ripeti
“Noi siamo una azienda-famiglia. Io sono l’azienda-famiglia".
No, non è vero, non ero più giovane, neppure dentro; per la prima volta avevo perso la forza, e con essa la speranza di essere visibile di fronte agli altri, all’azienda-famiglia.
Come detto, l’invisibilità non ha peso nelle scelte.
Altri anni passati a perdere credibilità, come condottiero, come fratello, come padre, come zio.
Ma vai avanti, tanto ti ripeti
“Noi siamo una azienda-famiglia. Io sono l’azienda-famiglia".
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Estratto dal libro “Non si sfugge a Sé Stessi”.