

P.E.C.c. Le Regole Nascoste della Vita
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Invisibile – Osservazioni Esistenziali
Rimandando gli approfondimenti al capitolo Il Programma Esistenziale Malessere e Malattia e Il Quaderno delle Azioni Esistenziali Creatrici, l’invisibilità è una Azione di Mimetizzazione che viene messa in atto fin dall’infanzia quando ci s’identifica nella forma-pensiero famigliare e poi sociale. Questa Strategia è tanto più funzionale quanto più si rinuncia a riconoscere sé stessi, i propri Bisogni e i Propositi Individuali.
Mettendosi al servizio del gruppo, si demanda al Programma Famiglia Privata o Sociale il compito di essere tenuti in vita (Stare in Vita).
Anche quando si arriva a dirigere un’azienda, l’invisibilità-Mimetizzazione impedisce di venire Riconosciuti come un individuo/Individualità Creatrice; perciò, i benefici portati con il proprio lavoro vengono dati per scontati dagli altri; e così, non appena non si è più performanti si viene messi da parte, come nel caso del protagonista di questa storia.
Per chi come lui si è sempre identificato con l’azienda-famiglia, il ridimensionamento a favore del fratello, dei figli e dei nipoti, attiva il Rischio Esistenziale Stare in Vita perché senza quell’attività di famiglia si ritiene di non esistere.
Invece di mettere in atto nuovi Progetti Individuali o Professionali, o godersi la pensione, cerca l’attenzione dei famigliari e dei parenti, entrando a far parte di un’altra famiglia, quella sociale della Malattia.
La Scelta ricade su quella che più chiarisce il suo Dilemma Esistenziale
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“Non so che fare, non so che strada intraprendere".
Da qui, la perdita progressiva del controllo degli arti e la crescente insicurezza del movimento.
È come trovarsi a una rotonda e fermarsi a decidere sul da farsi: se imboccare una strada già percorsa più volte, fin dall’infanzia, o scegliere di dirigersi verso altre strade (una nuova attività individuale, sociale o professionale) e vivere nel Qui e Ora. Non sapendo decidere ma non potendo rimanere fermo, perché la vita non può essere fermata se non con la morte, continua a girare attorno alla rotonda, in attesa di un segnale che lo aiuti a fare chiarezza e gli indichi cosa è meglio per lui.
Vivendo nello Spazio-Tempo Passato, non vede le opportunità che le altre strade potrebbero offrirgli (Spazio-Tempo Presente), verso un nuovo sé stesso (Adulto Creatore).
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Estratto dal libro “Non si sfugge a Sé Stessi”.