

P.E.C.c. Le Regole Nascoste della Vita
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Fino all’ultimo respiro
Finché non ti rivedi, non puoi capire cosa vuol dire “A un passo dalla morte".
Il sacchetto trasparente bagnato dal mio respiro affannoso, mi impedisce di vedere ma mi ricorda qualcosa, un déjà vu, una miscellanea contorta di emozioni ed eventi.
“Giocare con la morte è la mia specialità.”
Sono nata nella mancanza di spazio.
L’utero di mia madre non era stato progettato per due gemelle.
Era stato pensato per un figlio maschio e, poi, eventualmente per una femmina.
Scherzi da spermatozoi. Valli tu a capire cosa passa loro per la testa.
E così, ti ritrovi a competere fin dall’inizio di questa tribolata esistenza, prima ancora di sapere chi sei e come sei finita lì dentro.
E più passa il tempo e più devi lottare per nutrirti più dell’altra, la gemella; devi lottare per prenderti più spazio, in quella bolla gelatinosa, che tanto assomiglia al sacchetto trasparente che mi circonda la testa e mi stringe sul collo.
Ma non spaventatevi, finirà tutto bene…
Nella bolla gelatinosa il tempo scorreva veloce, almeno così me lo immagino: lo spazio a disposizione sempre più conteso, a colpi di piedini e manine e cordoni ombelicali attorcigliati.
Ma tranquilli, almeno per i primi mesi, si trattava più di un minuetto che di un charleston.
“Giocare con la morte è la mia specialità.”
Lui ha molto di mio padre, non solo per l’età che ci separa ma anche per il disprezzo che prova verso le donne, che odia ma delle quali non può farne a meno.
Ha lo stesso sguardo disturbato che aveva mio padre alla notizia delle due gemelle in arrivo. Uno sgambetto della natura ai suoi bisogni di riconoscimento in un piccolo sé stesso.
E mia madre, dove sta in tutto questo? Sta racchiusa nel suo mondo, fatto di sogni e rinunce, dove la sua unica vittoria sono queste due figlie, come lascito a portare avanti sé stessa.
“Giocare con la morte è la mia specialità.”
Il primo giro di valzer l’ha vinto la gemella. Troppo forte, troppo veloce per starle al passo.
Troppa fretta di nascere, l’hanno definita i medici quel parto settimino.
Troppa voglia di sbarazzarsi di noi, è il pensiero che mi arriva dai nostri genitori.
Lui riprende la scena con il cellulare, per mostrare il suo potere.
Troppa voglia di sbarazzarsi di me, mi dico iconica, ripensando all’incubatrice dove ci avevano parcheggiate in attesa di sentenza.
“Giocare con la morte è la mia specialità.”
...
Estratto dal libro “Non si sfugge a Sé Stessi”.