

P.E.C.c. Le Regole Nascoste della Vita
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Perfezione e Imperfezione Esistenziale (questa parte del capitolo è stata modificata da quella presente nel libro, è possibile stampare il pdf allegato e inserirlo nel libro. Il formato del foglio da stampare è base 14,5 x 21 altezza)
Con il concepimento si viene a creare un nuovo Mondo Interno, dove un individuo/Individualità Creatrice ha la possibilità di manifestarsi nel Piano Eterico-Fisico della Terra. Fintanto che nel Progetto Umano sarà necessario un ovulo e uno spermatozoo, per avere un zigote e poi un feto, la prima Regola Fondamentale rimane l’Unione Uno-Trina Infantile Creatori-Genitori/madre-padre e creatura Infantile/figlia/o in quanto, per definizione non si parla di genitori/madre-padre senza almeno una figlia o un figlio e viceversa.
Come Creatori di questo nuovo Mondo Interno, i genitori sono Esistenzialmente Perfetti per la creatura Infantile/feto, la quale non ha parametri né paragoni per valutare il Territorio (utero e genitori) in cui si trova a vivere, essendo l’unico ambiente nel quale viene a svilupparsi durante la gravidanza.
In contemporanea si attivano altre Regole Fondamentali tra cui Stare in Vita tramite l’Adattamento al Territorio (qualità e quantità dei nutrimenti che riceve dalla madre tramite la placenta), e lo Specchiamento Esistenziale verso le forme-pensiero e le aspettative che entrambi i genitori hanno proiettato nel creare il Programma Famiglia Privata, cioè avere figli.
La creatura Infantile/feto vive così la seguente Realtà:
“Se posso nutrirmi, crescere istante per istante, significa che sono atta a portare avanti il lignaggio secondo le Regole dei miei Creatori-Genitori/madre-padre”.
Di conseguenza:
“I miei Creatori-Genitori/madre-padre sono Esistenzialmente Perfetti e io, creatura Infantile/figlio/a, sono Esistenzialmente Perfetta per Stare in Vita".
Con il parto, la creatura Infantile/neonato entra nel Mondo Esterno. Da qui in poi, e per la maggior parte dell'infanzia, le Regole Fondamentali Stare in Vita, Adattamento al Territorio e Specchiamento verso i Creatori-Genitori continuano a essere determinanti per permettergli di crescere:
“Se posso respirare, nutrirmi, crescere ed essere protetta significa che sono ancora atta a portare avanti il lignaggio secondo le Regole dei miei Creatori-Genitori/madre-padre”.
Di conseguenza:
“I miei Creatori-Genitori/madre-padre sono Esistenzialmente Perfetti e io, creatura Infantile/figlio/a, sono Esistenzialmente Perfetta per continuare a Stare in Vita".
Queste affermazioni sono l’espressione verbale delle Scelte e delle Regole Individuali che la creatura Infantile/feto/neonato mette in atto in base alle Regole Fondamentali del Progetto Umano, alle Regole Individuali generate dai suoi Creatori-Genitori e al Territorio dove si sviluppa e vive (qualità e quantità dei nutrimenti che riceve, ambiente famigliare, sociale).
È la stessa Realtà del fedele nei confronti del proprio Dio, con il quale vive l’Unione Uno-Trina Infantile, in Relazione Esistenziale di Dipendenza Reciproca:
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“Tu mi dai la vita eterna nel Regno dei Cieli e io ti prego, e metto la mia vita terrena al tuo servizio".
 
Potrà odiarlo, offenderlo, dirgli che è ingiusto perché non lo aiuta, ma continuerà a pregarlo e invocarlo nei momenti difficili. Ma mai dirà che è un Dio Imperfetto! Se succedesse, si verrebbe a perdere quella distinzione tra Dio/Creatore/Padre-Perfezione ed essere umano/creatura/figlio-Imperfezione, quindi, se posti alla pari, verrebbe a mancare ogni motivo d’idolatria e, di conseguenza, di ogni atto di fede e speranza (Energia Emozione-Sentimento) alimentata dalla promessa divina di una futura vita eterna, meglio se a partire già da quella terrena, vissuta nella gioia, nella felicità, nell’amore, nella salute del corpo e poi dell’anima. Già, perché senza la garanzia che nel regno di Dio vige l’eterna felicità, la gioia e l’amore, ma che probabilmente si tornerà a vivere nel dolore, nella malattia, nella sofferenza, nella morte, chi mai crederà e pregherà, seguirà le leggi e i comandamenti, sacrificherà la propria vita e andrà in guerra per un Dio o una divinità imperfetta come qualunque altro umano e, quindi, non ciecamente affidabile (atto di fede) e come tale capace di garantire in eterno che manterrà la promessa fatta?
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Estratto dal libro “Non si sfugge a Sé Stessi”.