

P.E.C.c. Le Regole Nascoste della Vita
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Distinzione tra Individualità Creatrice, Cuori Esistenziali e Cuore Fisico, Individualità Creatrice Mentale, Mente e Cervello
Nel capitolo precedente abbiamo visto come l’Unione Uno-Trina tra l’Individualità Creatrice, il Cuore Esistenziale Individualità Creatrice e l’Individualità Creatrice Mentale interagiscono tra loro.
In questo senso è utile sapere che già negli anni ‘90 del secolo scorso, le scoperte delle neuroscienze confermavano che Cuore e Cervello avevano molte più cose in comune di quanto non si pensasse.
Il Cuore è un muscolo che pompa il sangue e lo distribuisce nelle varie parti del corpo, tramite stimoli elettrici riscontrabili con l’elettrocardiogramma. Questi generano un campo magnetico ritmico di circa 100 volte superiore di quello prodotto dal Cervello. Con un magnetogramma è possibile rilevare anche a un metro di distanza il campo magnetico ritmico del Cuore.
Sia nel Cuore che nel Cervello, ma anche nel midollo spinale e in misura minore in altri organi, intestino compreso, sono presenti i neuriti sensoriali che fuoriuscendo dal nucleo del neurone consentono il passaggio dei neurotrasmettitori (sostanze chimiche contenute nelle vescicole sinaptiche), permettendo la condivisione delle comunicazioni tra i neuroni stessi e le cellule nervose sparse in tutto il corpo, tramite il sistema nervoso centrale e periferico.
I neuriti specializzati del Cuore (insieme a nervi, neurotrasmettitori, proteine e cellule di supporto) si comportano come quelli del Cervello, svolgendo operazioni simili, se non in molti casi le stesse. Queste similitudini hanno portato molti ricercatori a considerare il ruolo decisionale del Cuore pari a quello del Cervello, o dell’intestino (considerato il secondo cervello dal dottor Micheal D. Gershon della Columbia University).
Nonostante queste scoperte, i neuroscienziati non sanno se il Cervello e il Cuore sappiano considerare i diversi aspetti di una situazione, e come poi valutarli in positivi e negativi; se sono in grado di prendere decisioni autonomamente, o se invece sono semplici esecutori di una Intelligenza che non è misurabile con gli strumenti da loro utilizzati e, per questo motivo, esclusa a priori. Riguardo al potere decisionale dell'intestino, il discorso neppure si pone, visto tutti i processi biochimici e fisici che il cibo subisce a partire dalla masticazione, la salivazione, la trasformazione da parte di stomaco, fegato, cistifellea, pancreas ancora prima di arrivare all'intestino tenue, e proseguire il lavoro di estrazione di ulteriori nutrimenti ed eliminazione delle sostanze di scarto, tramite l'intestino crasso e il retto. Nell'intestino non arriva nulla della forma, del colore, dell'odore, del sapore che aveva il cibo prima di essere messo in bocca, così come la decisione di mangiare un cibo salato invece che dolce, e quanto se ne mangia. Perciò, pensare che l'intestino intervenga emozionalmente, o sulla Scelta del cibo che mangiamo, non trova alcun fondamento. La funzionalità dell'intestino dipende sia da fattori Strutturali Fisici (lunghezza tratto intestinale) e Biochimici (equilibrio della microflora intestinale), che dal Rischio Esistenziale, più o meno percepito, che i Cuori Esistenziali e l'Individualità Creatrice Mentale ricevono dal Territorio Circostante ed Esterno, come spiegato di seguito.
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Estratto dal libro “Non si sfugge a Sé Stessi”.