

P.E.C.c. Le Regole Nascoste della Vita
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Match Point – Osservazioni Esistenziali
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La Realtà che ci circonda viene vissuta in base alla propria Sfera Esistenziale Individuale, e condizionata dallo Spazio-Tempo Predeterminato e Relativo, quindi dal Territorio (periodo storico, ambiente famigliare e sociale) facendo fare delle Scelte fin dal concepimento, e vivere la vita da un punto di vista unico, ma non per questo meno veritiero di quello degli altri.
Il tennis è considerato uno sport individuale, chi scende in campo è il solo giocatore o la giocatrice, e questo è vero durante la partita, doppio a parte, e nella misura in cui utilizza le sue Regole Individuali:
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se sono Infantili sarà sempre in Relazione di Dipendenza Reciproca con qualcun altro (allenatore, genitore, tifosi, nazione);
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se utilizza Regole Creatrici, invece, agirà da Adulta Creatrice e Adulto Creatore, nel Riconoscimento della propria Individualità Creatrice, dei propri Talenti e dei propri Bisogni e Propositi, a prescindere dagli altri, pur sempre nel Rispetto Reciproco.
Non significa non avere persone che lavorino per lei o lui (allenatore, preparatore atletico e mentale, fisioterapista, famigliari, collaboratori) in quanto, senza di loro, nessun tennista professionista potrebbe farcela a mantenere delle prestazioni ad alto livello, sempre in giro per il mondo, passando da un torneo all’altro di settimana in settimana.
Essere Adulte Creatrici o Adulti Creatori significa essere responsabili del 100% di sé stessi, delle proprie Scelte e, quindi, della propria vita. Ciò implica valutare i collaboratori con cui lavorare, con i quali instaurare un Programma Coppia Professionale tra Adulti Creatori, cioè a due a due, dove la Responsabilità è per ognuno del 50% (50% il giocatore e 50% l’allenatore o il preparatore atletico, o quello mentale, e così via).
L’insieme di questi Programmi Coppia Professionale formano il Programma Famiglia Sociale Professionale (il gruppo di persone che supporterà il giocatore o la giocatrice), il cui Obiettivo è metterli nella condizione di rendere al meglio, allo Scopo di vincere più partite, scalare la classifica, guadagnare più soldi, con il Proposito di crearsi una credibilità professionale individuale (Programma Professionale Individuale).
In questo breve e ipotetico scambio di pensieri, tre giocatori e una giocatrice di tennis si raccontano.
Il primo, Novak Djokovic è il maggiore di tre fratelli maschi, nati quattro e otto anni dopo di lui.
Con la nascita del secondogenito Marko, Novak diventa Esistenzialmente Imperfetto per i suoi Creatori-Genitori, all’interno del Programma Famiglia Privata. Vive così il Rischio di non essere più tenuto in vita: è un bambino che si è visto progressivamente ridurre le attenzioni dai suoi genitori a favore del nuovo arrivato.
La Regola Individuale Infantile che mette in atto è dimostrare di essere utile alla causa famigliare. Utilizza ciò che il Territorio gli offre: la presenza di un campo da tennis vicino a casa, gestito da una ex campionessa. È un’opportunità che non si lascia sfuggire: in pieno sviluppo Mentale ed Eterico-Fisico, Novak all’età di 4 anni trova nell’allenatrice una seconda madre che si prende cura di lui; in cambio, la gratifica con l’impegno e il Proposito di diventare il migliore, il numero uno.
La sua nuova Regola Individuale Infantile è
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“Vincere mi tiene in vita".
In questo modo ottiene di riflesso anche l’attenzione dei suoi genitori, orgogliosi di lui e dei suoi risultati. Per il bambino Novak questo equivale a
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“Non hanno motivo per non tenermi in vita".
La sua infanzia é stata segnata dalla guerra tra le nazioni che componevano la Jugoslavia; in particolare, il conflitto etnico tra Croazia e Serbia è stato una prova di unione famigliare, visto che il padre è serbo e la madre croata. Pur non mettendo mai in discussione l’appartenenza alla Serbia (Programma Famiglia Sociale Nazione), la sua famiglia (Programma Famiglia Privata) rimane il capo saldo nell’Identificazione di Novak.
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Estratto dal libro “Non si sfugge a Sé Stessi”.